Il progetto è stato presentato dal CPIA 5 al MIUR e promosso da Elisabetta Tognacci. il progetto vuole testimoniare un impegno dei detenuti e degli operatori che hanno portato avanti dei corsi professionalizzanti all’interno del carcere di San Vittore. Gli scatti risultano davvero emblematici nel riportare realtà spesso poco conosciute: donne detenute, anch’esse vittime di un viaggio della speranza conclusosi però con la più negativa delle aspettative, che sperimentano la possibilità di creare artigianali e preziosi manufatti per i loro figli.La realizzazione di questi lavori, bambole confezionate completamente a mano, rappresenta una parte della loro storia e della speranza di riavvicinamento.